Lumpy Skin Disease

Lumpy Skin Disease (Dermatite Nodulare Contagiosa dei Bovini)

È una malattia ad eziologia virale dei bovidi, a trasmissione principalmente vettoriale, che presenta una significativa morbosità nel bovino. Nonostante il tasso di mortalità sia basso, si registrano comunque elevate perdite economiche legate al calo della
produzione di latte, ad infertilità, aborto, al deprezzamento di pelli e carcasse. Non è una zoonosi.


EZIOLOGIA
Il virus della Lumpy Skin Disease (LSDV) o Dermatite Nodulare Contagiosa appartiene alla famiglia delle Poxviridae, sottofamiglia Chordopoxvirinae, genere Capripoxvirus.
Il LSDV non può essere distinto sul piano morfologico e antigenico dagli agenti eziologici del vaiolo ovino e caprino, che al 96% sono simili a livello genomico a LSDV.
Infatti a causa della stretta correlazione, questi poxvirus non possono essere distinti mediante tecniche sierologiche di routine.
Il virus della Dermatite Nodulare Contagiosa dei Bovini si inattiva dopo trattamento termico a 55°C per 2 ore o a 65°C per 30 minuti; viene inoltre inattivato dalle radiazioni solari, ma può sopravvivere nel materiale organico al buio, in condizioni ambientali per vari mesi. È sensibile alle variazioni di pH e ai detergenti contenenti solventi lipidici.


EPIDEMIOLOGIA
SPECIE COLPITE
E’ principalmente una patologia del bovino (Bos taurus), in particolare alcune razze come la Jersey, Guernsey e Airshire sembra siano maggiormente suscettibili dal punto di vista delle manifestazioni cliniche. La malattia colpisce anche altre specie come Zebù (Bos indicus), e Bufalo (Bubalus bubalis).


TRASMISSIONE
La principale via di trasmissione è vettoriale meccanica tramite insetti: zanzare del genere Aedes e Culex, mosche del genere Stomoxys e zecche del genere Rhipicephalus.
Il contagio diretto da animale ad animale svolge un ruolo secondario. Il virus della LSD è presente in animali infetti nelle lesioni cutanee, croste (nelle quali sopravvive fino a 35 giorni), noduli, saliva, secrezioni respiratorie, latte e materiale seminale (attraverso il quale l’eliminazione può essere prolungata fino a 5 mesi post‐infezione).
L’infezione può avvenire anche tramite l’ingestione di alimenti e acqua contaminati con saliva di animali infetti.


DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
Fino agli anni ’80 la malattia era confinata all’Africa sub‐Sahariana e Madagascar, dove è tuttora endemica. In seguito sono stati rinvenuti focolai in Egitto, Israele ed altri paesi mediorientali.
Negli ultimi mesi la presenza di questa patologia è stata confermata in Russia, Armenia, Bulgaria, Grecia e Rep. Di Macedonia.
Recentemente il virus ha raggiunto Serbia, paese indenne fino a maggio 2016, Montenegro, Kosovo e Albania, che hanno riportato i primi casi confermati nel mese di luglio 2016.


Documentazione