Scheda Informativa

AN.7.3 Consulenza finalizzata all’adozione di strumenti di autocontrollo del bilancio dell'azoto per l'applicazione delle MTD negli allevamenti di bovini

 

Motivazione:

Il comparto zootecnico è una realtà economica importante dell’agroalimentare veneto. All’interno di questo si distingue l’allevamento bovino, che risulta rilevante per diffusione e tradizione, sia per la produzione di carne che per la produzione di latte, alla base dell’importante filiera casearia veneta di formaggi DOP. In tutte e due le produzioni, il Veneto gioca un ruolo di leader a livello nazionale. Al primo dicembre 2020 (dati ISTAT) in Veneto risultavano allevati circa 799.000 capi bovini, su un totale a livello nazionale di circa 5.690.000 capi. Il decreto legislativo n. 152/2006 e smi -Parte Quinta, “Norme in materia di tutela dell’aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera” - art. 272-, prevede che gli allevamenti con un numero di capi compreso in un determinato intervallo (che varia a seconda della specie allevata) debbano presentare domanda e ottenere l’Autorizzazione alle emissioni in atmosfera. Nello specifico:
- allevamenti al di sotto di una certa dimensione, intesa come posti stalla o capi potenzialmente presenti, sono esclusi dall'ambito di applicazione (Art. 272 comma 1 e Allegato IV alla Parte Quinta, Parte I, lettera z);
- per consistenze aziendali comprese nell'intervallo indicato in Tabella è richiesta un'autorizzazione semplificata, della Autorizzazione di carattere generale (Art. 272, comma 2 e Allegato IV alla Parte Quinta, Parte II, lettera nn).
Per consistenze aziendali maggiori è richiesta l'Autorizzazione ordinaria. In Veneto la materia è disciplinata dalla DGR n. 1299 del 03 luglio 2012. Per i bovini l’autorizzazione alle emissioni riguarda le emissioni in atmosfera di ammoniaca (NH3), metano (CH4) e protossido di azoto (N2O) derivanti dall’allevamento e dalle attività ad esso funzionali, tra cui: la gestione e il trattamento degli effluenti dalla stalla al campo, la movimentazione della lettiera, le operazioni di essiccazione e stoccaggio dei foraggi e dei cereali destinati all’alimentazione degli animali. Per ottenerla, le aziende zootecniche di nuova realizzazione devono adottare obbligatoriamente le migliori tecniche disponibili (MTD), mentre le aziende esistenti devono valutare la possibilità di ricondurre strutture e modalità gestionali a soluzioni MTD o porre in atto tutte le strategie gestionali possibili per il contenimento delle emissioni. In particolare per la dimostrazione dell’applicazione delle MTD si vogliono utilizzare le metodologie e strumenti di bilancio dell’azoto per il calcolo di escrezioni e rese, validati per l’impiego in autocontrollo in modo da risolvere i gap individuati con gli obiettivi specifici di difficoltà a raccogliere


Obiettivi:

- migliorare la sostenibilità ambientale dell’allevamento dei bovini;
- dare suggerimenti al fine di ottimizzare i fattori della produzione;
- fornire soluzioni ai problemi che limitano l’impiego delle MTD.
- migliorare la sostenibilità ambientale dell’allevamento di bovini intervenendo “a monte” del processo emissivo dell’attività zootecnica, attraverso strategie indirizzate al miglioramento dell’efficienza alimentare degli animali per la riduzione delle escrezioni di nutrienti (azoto e fosforo).


Descrizione del servizio:

Le modalità di svolgimento della consulenza si basano sull’utilizzo di una check list per rilevare i dati aziendali, di uno strumento di calcolo del bilancio dell’azoto nell’allevamento all’interno di una check list relativa alla corretta applicazione delle MTD, nonché del Bilancio semplificato (BS) messo a punto dal Crea – Centro Politiche e Bioeconomia (CREA-PB) per quanto concerne la raccolta e l’analisi degli aspetti tecnici ed economici. Nell’attività di check up, il consulente si avvale quindi della sopraccitata check list per fotografare la realtà aziendale dal punto di vista della sostenibilità, nonché del bilancio semplificato per la sistematizzazione dei dati economici dell’anno precedente all’avvio della consulenza. Il consulente avvia inoltre il monitoraggio dell’applicazione delle MTD mediante la compilazione dell’apposita check list. Pertanto, il consulente ottiene dall’impresa le informazioni relative ad alcuni parametri “chiave” di sostenibilità, raccoglie i dati strutturali, gestionali, i dati economici nonché sulle tecniche e pratiche di allevamento, in particolare riguardanti l’alimentazione, ai fini di una valutazione ambientale. Le informazioni raccolte permettono, oltre che di fotografare la realtà aziendale, di confrontare le performance rispetto a quelle di altre imprese. Il consulente analizza insieme all’imprenditore la situazione economica e gestionale, mettendo a fuoco i possibili punti critici o le opportunità da sviluppare. Se necessario, è prevista la possibilità di eseguire analisi degli alimenti, in particolare per la presenza di micotossine sugli alimenti autoprodotti, nonché dell’acqua di abbeverata se prelevata da fonti naturali o pozzi. Sulla base delle informazioni raccolte, esegue quindi, assieme all’imprenditore, un esame integrato dei diversi fattori componenti la sostenibilità di partenza, valutando i possibili punti in cui bisognerebbe intervenire. Il consulente prosegue il monitoraggio dell’attività di allevamento indicando, all’impresa, gli eventuali aggiustamenti da compiere sulla base di quanto risulta dalla compilazione della check list relativa alle MTD; verifica l’efficacia di eventuali misure di miglioramento messe in atto dall’azienda durante il periodo della consulenza. Durante tutto il periodo previsto per l’esecuzione dell’operazione, il Soggetto prestatore di consulenza garantisce anche assistenza telefonica all’impresa. Il consulente esegue in totale quattro visite aziendali.


Output:

- check-list allevamento bovino sostenibile;
- Bilancio semplificato ex ante;
- n. 4 rapporti tecnici di visita aziendale;
- n. 1 scheda compilata Tool calcolo del bilancio dell’azoto ex ante;
- n. 1 scheda compilata Tool calcolo del bilancio dell’azoto ex post;
- eventuali analisi chimico fisiche degli alimenti, in particolare per la presenza di micotossine sugli alimenti autoprodotti e dell’acqua di abbeverata prelevata da fonti naturali o pozzi.

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